Le Arance della Salute e l’importanza della prevenzione a tavola: intervista ad AIRC  

     

     

    Anche quest’anno torna Le Arance della Salute, l’iniziativa di AIRC che si propone di raccogliere fondi e fare divulgazione sull’importanza della prevenzione oncologica.  L’impegno di AIRC è chiaro sin dal claim della campagna, “La salute nelle nostre mani”, proprio a sottolineare quanto siano determinanti le nostre scelte quotidiane in fatto di buone abitudini, stile di vita e alimentazione.

    Ed è sul rapporto tra cibo e salute che vogliamo concentrarci oggi. Si tratta di una tematica che sta a cuore al Giornale del Cibo e alla quale, negli anni, abbiamo dedicato numerosi approfondimenti. L’appuntamento con Le Arance della Salute ci dà la possibilità di tornare a parlare di alimentazione e prevenzione, grazie ai consigli della dottoressa Licia Iacoviello, ricercatrice AIRC dell’Istituto Neuromed di Pozzilli e docente presso l’Università dell’Insubria di Varese. 

    Alimentazione e prevenzione: 3 tumori su 10 sono causati da un’alimentazione scorretta

    Facciamo un breve passo indietro per una panoramica chiara sul tema: cosa vuol dire fare prevenzione oncologica? “Prevenire, in ambito sanitario, significa evitare sin dal principio che le malattie si presentino” spiega la dottoressa Iacoviello. “Si tratta di un’abitudine fondamentale della nostra quotidianità: lo sforzo che dobbiamo fare è quello di mantenerci in buona salute a 360°. E possiamo riuscirci perché sappiamo bene quali sono i fattori su cui si può agire: tra questi, i più facilmente gestibili sono gli stili di vita – compreso il cibo che portiamo in tavola”. 

    Sovrappeso, fumo, alcol e stress sono, ad esempio, fattori di rischio da modificare per vivere meglio, attraverso le scelte di tutti i giorni. Le buone abitudini sono dunque gli aspetti più importanti della prevenzione, sia per noi stessi che per la società: l’impegno di ciascuno diventa infatti collettivo, con lo scopo ultimo di migliorare le condizioni dell’intera popolazione. 

    alimentazione sana

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    “Grazie alla ricerca, possiamo affermare che ben 3 tumori su 10 sono causati da un’alimentazione scorretta. Soltanto cambiando la nostra dieta quotidiana potremmo riuscire non a curare ma addirittura a prevenire fino a 3 tipologie diverse di neoplasie: non esiste, ad oggi, una terapia che riesca a fare questo” ricorda la dottoressa Iacoviello. “Se poi a un regime alimentare adeguato aggiungiamo anche un controllo del peso e l’attività fisica, gli effetti benefici sul corpo si moltiplicano”. 

    AIRC promuove l’iniziativa “Le Arance della Salute”

    Per tutti questi motivi, dal 1990 AIRC promuove l’iniziativa Le Arance della Salute, che quest’anno dà appuntamento a sabato 28 gennaio in tantissime piazze d’Italia. Come ogni anno, i volontari distribuiranno arance, miele e marmellata, a fronte di una donazione per sostenere la ricerca e finanziare circa 5.000 ricercatori che lavorano tutti i giorni per rendere il cancro sempre più curabile.

    Con l’occasione, vale quindi la pena ricordare quali sono gli alimenti alleati della nostra salute e quali, invece, quelli da evitare o ridurre. La dottoressa Iacoviello conferma che è la dieta mediterranea il regime alimentare più completo. “È soprattutto a base vegetale, quindi prevede tanta frutta e verdura di stagione, alimenti ricchi di vitamine, sali minerali e antiossidanti, e le fibre come cereali integrali e legumi, che aiutano la pulizia dell’organismo”. 

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    Quali sono, invece, gli alimenti da evitare? “Anzitutto gli ‘extra’” spiega la dottoressa Iacoviello, “quindi, ad esempio, lo zucchero con cui dolcifichiamo il caffè o quello nascosto in alimenti che siamo abituati a consumare spesso, come le bevande con zuccheri aggiunti o i cibi processati chimicamente”.  

    Da limitare anche il consumo della carne, soprattutto la carne rossa che può contenere grassi saturi oltre a sale, additivi alimentari e nitrati che, in grandi quantità, possono rivelarsi dannosi per l’organismo.

    Come scegliere gli alimenti? 

    Tuttavia, “la ricerca degli ultimi cinque anni sta cercando di farci capire che non dobbiamo solo guardare la composizione nutrizionale degli alimenti che portiamo in tavola, quindi grassi, zuccheri o proteine. Alcuni dei cibi che abbiamo citato, sebbene appartenenti alla dieta mediterranea perché a base vegetale, a volte sono talmente processati che fanno più male dei corrispettivi naturali”  spiega la dottoressa Iacoviello.

    “Esiste infatti una classificazione – il progetto NOVA – messa a punto da colleghi brasiliani dell’Università di San Paolo, che divide gli alimenti in 4 macro gruppi a seconda del grado di trasformazione a cui sono sottoposti”.

    NOVA classifica infatti gli alimenti in base all’entità della lavorazione, piuttosto che in termini di nutrienti. Ad oggi, è uno strumento ritenuto valido e utilizzato, tra gli altri, anche dalla FAO e dalla PAHO (Organizzazione Panamericana della Sanità). 

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    Questa catalogazione suddivide i cibi in: 

    1. naturali, ovvero tutto ciò che troviamo in natura, come frutta, verdura, carne o pesce;
    2. ingredienti, cioè gli “alimenti base” grazie ai quali possiamo preparare e condire i cibi;  
    3. naturalmente processati: quegli alimenti che hanno bisogno di diversi ingredienti per essere messi a punto. Si tratta, in generale, di componenti che troviamo nella nostra cucina e possiamo utilizzare in casa. Un esempio di cibo processato naturalmente è il pane, dal momento che per prepararlo c’è bisogno di acqua, farina e sale; 
    4. ultraprocessati, quando vengono aggiunti additivi e ingredienti chimici (bevande zuccherate, dolciumi, snack ricchi di grassi). 

    Il consumo eccessivo di quest’ultimo tipo di cibi aumenta il rischio di diabete, obesità e tumori.
    “E ciò accade indipendentemente dal fatto che il valore nutrizionale di questi alimenti sia positivo” aggiunge Iacoviello. “Un consiglio che posso dare per riconoscere gli alimenti ultraprocessati è quello di guardare non solo alla composizione nutrizionale ma anche all’elenco di estratti, additivi ed emulsionanti”. 

    Buone abitudini a tavola: i consigli della dottoressa Iacoviello 

    “Una aspetto importante che come AIRC sottolineiamo spesso è che la prevenzione ci permette di guardare alle malattie come un tutt’uno: siamo infatti abituati a distinguere tra varie tipologie di malattie, oncologiche, cardiovascolari, neurologiche, e così via” spiega Iacoviello, “ma quello che la prevenzione, soprattutto sugli stili di vita, ci permette di fare è di considerare queste malattie come se avessero un terreno comune, anche se diverse. A prescindere dalla loro fenomenologia, si nutrono infatti degli stessi fattori: se agiamo su di essi, alimentazione in primis, possiamo prevenire la maggior parte delle malattie, e non solo quelle oncologiche”.

    Tipi di legumi

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    Quali sono quindi gli alimenti “della salute” per eccellenza da inserire nella nostra dieta? Come sottolinea la dottoressa:

    • tanta frutta e verdura
    • olio extravergine di oliva come condimento; 
    • cereali, possibilmente integrali: quindi non demonizzare pasta, pane e cous cous, ma usare anche le loro “versioni” integrali, perché sono una base importante della nostra alimentazione;
    • legumi;
    • pesce, soprattutto quello ricco di grassi insaturi come salmone, alici, merluzzo e in generale il pesce azzurro;
    • poca carne, prediligendo quella bianca (ad esempio pollo e tacchino) e limitando il consumo di carne rossa a una volta alla settimana; 
    • limitare il più possibile i cibi processati, come bevande zuccherate, ed evitare cibi ultraprocessati.

    Conoscevate l’iniziativa di AIRC Le Arance della Salute


    Immagine in evidenza di: GitaFoto/shutterstock.com

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