Una ciliegia (di Lari) tira l’altra: il gioiello rosso della Valdera

Noi del Giornale del Cibo siamo grandi fan delle ciliegie, piccoli frutti di color rubino talmente irresistibili che, quando inizi a mangiarle, diventa difficile fermarsi. Tra i diversi tipi di ciliegie, ce n’è una che non ti abbiamo ancora raccontato: la Ciliegia di Lari IGP. Dolce, succosa e intrisa di storia, è più di un semplice frutto: col tempo, è diventato un simbolo della Valdera, una delle aree più pittoresche della Toscana. Quali sono le caratteristiche uniche della Ciliegia di Lari? Sediamoci sotto un albero – di ciliegio, ovviamente – e scopriamolo insieme.
Un frutto con radici profonde: alcuni cenni storici

La presenza delle ciliegie a Lari può essere considerata una “costante” storica. Infatti, la coltivazione di questo frutto ha radici antichissime, affermandosi come una delle tradizioni agricole più longeve delle colline pisane. La sapienza degli agricoltori locali, tramandata di generazione in generazione, ha portato allo sviluppo di tecniche colturali uniche, che hanno consolidato la produzione di questa ciliegia fino a renderla un patrimonio storico e culturale del territorio.
Già nel XVIII secolo, la ciliegia era protagonista del mercato sotto le Logge di Lari, uno dei più importanti della provincia di Pisa. Apprezzata per la sua bontà e precocità, la ciliegia di Lari si guadagnò un ruolo di rilievo nell’economia locale, venduta a prezzi remunerativi e richiesta da grossisti e consumatori di tutta la regione. Questo successo contribuì a espandere la sua coltivazione e a radicarla nella cultura locale.
Nel 1957, l’importanza della ciliegia per il territorio ispirò l’istituzione della prima Sagra della Ciliegia. Questo evento, uno dei più antichi e amati della Toscana, attira ancora oggi centinaia di visitatori ogni anno, celebrando la qualità e il valore di questo frutto unico.
Ciliegia di Lari IGP: tutte le caratteristiche

Come abbiamo visto, si tratta di un prodotto talmente radicato nel territorio che ha spinto l’Associazione dei produttori della ciliegia di Lari ad avviare l’iter per il riconoscimento della certificazione dell’Indicazione Geografica Protetta, ottenuto nel 2023. Come riportato nel disciplinare, la Ciliegia di Lari si distingue per alcune caratteristiche inconfondibili:
- la buccia lucente e sottile si tinge di sfumature che spaziano dal rosso brillante al rosso scuro, a seconda della varietà;
- ogni frutto offre una dolcezza naturale unica, garantita da un contenuto zuccherino minimo di 14° Brix;
- la polpa irresistibile è soda o croccante;
- la dimensione è versatile, con un calibro che varia da 22 mm per la maggior parte delle varietà a 13 mm per quelle tradizionali, assicurando sempre una qualità superiore.
È bene specificare che l’Indicazione Geografica Protetta “Ciliegia di Lari” designa il frutto del ciliegio dolce Prunus avium L., famiglia delle Rosaceae, appartenente a una ampia gamma varietale che include cultivar locali come la Crognolo, la Precoce di Cevoli, e la Papalina, oltre alle celebri Marchiana e Morella. Queste varietà, ognuna con le proprie peculiarità, arricchiscono l’offerta e contribuiscono a rendere questa ciliegia un prodotto inimitabile del territorio larigiano.
Zona di produzione della ciliegia di Lari, un territorio unico per un frutto speciale
Un’eccellenza del genere non può essere slegata dal territorio: come abbiamo visto, infatti, questo angolo di Toscana è da secoli votato alla coltivazione della ciliegia. In particolare, la Ciliegia di Lari trova il suo habitat ideale nei comuni di Casciana Terme-Lari, Terricciola e Crespina-Lorenzana: un’area collinare che offre terreni equilibrati e un clima favorevole, elementi che contribuiscono a renderla unica. A questo, si aggiungono la passione e l’esperienza consolidata degli agricoltori locali, che curano le piante con attenzione meticolosa.
Ciliegia di Lari: buona al naturale (ma anche in tante ricette)

Quali sono i modi migliori per gustare e utilizzare la Ciliegia di Lari? Beh, non c’è nemmeno bisogno di dirlo, vero, che il modo migliore di gustare una ciliegia d’eccellenza come questa è così com’è, al naturale. Però, chi ama la creatività in cucina e vuole sperimentare sarà contento di sapere che la Ciliegia di Lari si presta a diverse ricette, grazie alla dolcezza naturale e alla buccia sottile. In primis, per realizzare ottime confetture, perfette per accompagnare formaggi stagionati o per rendere speciale una colazione con una fetta di pane tostato. Ma forse è nei dolci che questo frutto dà il meglio di sé: che sia una crostata fragrante, un clafoutis soffice o un gelato artigianale, il suo sapore intenso e unico non passa inosservato. Infine, la tradizione toscana non poteva trascurare i liquori: le ciliegie vengono spesso trasformate in grappe o liquori artigianali dai produttori locali, per regalare un sorso di Valdera anche fuori stagione.
Se non conoscevi questa ciliegia, il consiglio è di scoprirla di persona, visitando direttamente Lari e i suoi dintorni. In particolare, la Sagra della Ciliegia, che si tiene ogni anno a fine maggio e inizio giugno, è l’occasione ideale per incontrare i produttori locali e degustare le loro delizie. Scoprirla significa non solo assaporare un’eccellenza gastronomica, ma anche entrare in sintonia con una comunità che ha fatto del proprio prodotto un simbolo di identità e passione.
Immagine in evidenza di: V.Dr/shutterstock
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