Come scegliere la bistecchiera perfetta: ghisa o Cooking Stone?

Hai comprato un bel taglio di carne, l’hai lasciato riposare a temperatura ambiente, e già immagini il profumo della crosticina che sfrigola. Ma quando arriva il momento di cuocerla, ti sorge il dubbio: qual è la superficie giusta? La scelta della bistecchiera fa la differenza, non solo per il risultato nel piatto, ma anche per la praticità in cucina e per il tipo di cucina che vuoi fare ogni giorno. Ti sei mai chiesto se sia meglio una bistecchiera in ghisa o una in Cooking Stone? Ognuna ha caratteristiche ben precise che vale la pena conoscere prima dell’acquisto. Ecco cosa considerare per scegliere quella giusta per te.
Prima dell’acquisto: quali sono i fattori da considerare nella scelta di una bistecchiera?

Scegliere la bistecchiera giusta non è solo una questione pratica: significa anche conoscere il comportamento del calore e capire come reagiscono gli alimenti al contatto con una superficie rovente o con una pietra stabile e ben temperata. Da questi dettagli, spesso invisibili, nasce una cucina più consapevole. Quando la tecnica è solida, anche una semplice bistecca può trasformarsi in un piatto sorprendente.
Il primo aspetto da considerare sono le tue abitudini ai fornelli. Se cucini spesso per più persone, avrai bisogno di una superficie ampia, ma non tanto da compromettere la distribuzione uniforme del calore. Il materiale è importante: determina la velocità con cui si scalda, la capacità di trattenere il calore e il tipo di cottura che si può ottenere.
Anche la presenza delle scanalature incide: servono a separare i liquidi in eccesso, migliorando la resa finale.
Infine, valuta su quale piano cottura intendi usarla e quanto tempo vuoi dedicare alla pulizia: alcuni modelli sono più semplici da gestire di altri. Alcuni materiali, come le pietre naturali, non sono sempre compatibili con l’induzione: è bene controllare le specifiche del produttore, oppure valutare l’uso di un disco adattatore, che consente di cuocere comunque anche su piani a induzione, seppure con qualche limite in termini di reattività.
Come orientarsi nella scelta
La fascia di prezzo è abbastanza omogenea: molti modelli, sia in ghisa che in Cooking Stone, si collocano intorno ai 40-60 euro. Le versioni più grandi o firmate possono superare i 100, ma per l’uso quotidiano si trovano bistecchiere solide e funzionali anche con una spesa contenuta. Meglio diffidare, invece, dai modelli troppo economici: materiali leggeri, rivestimenti poco stabili o fondi sottili possono compromettere la cottura, rendere difficile la manutenzione o deformarsi nel tempo.
Ghisa vs Cooking Stone: due materiali, due stili di cottura

La ghisa è presente in cucina da secoli, usata fin dal XVIII secolo per pentole e piastre grazie alla sua capacità di trattenere a lungo il calore, anche sul fuoco vivo..
Ancora più antica è la cottura su pietra diffusa in molte culture attraverso l’uso di lastre roventi direttamente sulla brace. La Cooking Stone non è un materiale unico, ma una categoria che include piastre in materiali diversi: pietra ollare, pietra lavica oppure rivestimenti effetto pietra su basi metalliche. Ciascuna tipologia ha caratteristiche specifiche in termini di calore, robustezza e manutenzione.
La differenza tra ghisa e Cooking Stone si riflette sia nel risultato finale che nel comportamento termico. La ghisa è pesante, porosa, e impiega più tempo per scaldarsi, ma poi una volta calda trattiene il calore a lungo, anche quando si aggiungono alimenti freddi.
La Cooking Stone, invece, raggiunge la temperatura più rapidamente, specialmente nei modelli con anima in alluminio. Non accumula calore come la ghisa, ma lo distribuisce in modo uniforme. È quindi ideale per una cucina più leggera, adatta a ingredienti delicati. Produce meno fumo, è più maneggevole e richiede meno manutenzione: non si arrugginisce, anche se teme gli sbalzi termici. I modelli in pietra naturale pura, come la pietra ollare, offrono una cottura stabile e omogenea, ma risultano più fragili e sensibili agli urti.
Vantaggi della ghisa: intensità, stabilità e tradizione

La bistecchiera in ghisa è ideale per chi cerca una cottura intensa e uniforme, simile a quella su griglia. Una volta ben preriscaldata, mantiene costante la temperatura anche quando aggiungi la carne (purché sia stata lasciata riposare a temperatura ambiente), permettendo così di ottenere una crosticina dorata e saporita, il vero segreto di una bistecca ben riuscita.
Molti modelli hanno le classiche scanalature, utili per separare i grassi dalla superficie di cottura e creare le tipiche strisce brune. Non tutte le bistecchiere in ghisa, però, sono rigate: esistono anche versioni lisce, ideali per pesce delicato, uova, focacce o preparazioni che richiedono una rosolatura omogenea. Alcuni modelli presentano una superficie combinata, con una parte liscia e una rigata, pensata per adattarsi a diverse preparazioni. In generale, la superficie rigata è preferibile per carni più grasse o da grigliare, mentre quella liscia offre maggiore versatilità su ingredienti più delicati.
Se trascurata, la ghisa può arrugginirsi facilmente o perdere la sua antiaderenza naturale, rendendo più difficile la cottura.
Cottura leggera e meno fumo: quando scegliere la Cooking Stone

Se preferisci una cucina più delicata e naturale, la bistecchiera in Cooking Stone può essere la scelta giusta. Anche senza l’aggiunta di grassi, garantisce una trasmissione del calore più dolce rispetto alla ghisa, ed è particolarmente adatta per pesce, verdure, formaggi e carni bianche. Rispetto alla ghisa, produce meno fumo, si scalda più rapidamente ed è più leggera e maneggevole, adatta anche all’uso quotidiano.
Le Cooking Stone, come già accennato, comprendono piastre in pietra naturale, come la pietra ollare o la pietra lavica, e modelli con rivestimento effetto pietra applicato su basi metalliche. Le prime trattengono il calore in modo graduale e costante, ma sono più fragili e sensibili agli urti. I modelli con anima in alluminio, invece, garantiscono una distribuzione più rapida e omogenea, riducendo i tempi di preriscaldamento.
Infine, il rivestimento antiaderente semplifica la cottura e la pulizia, rendendo questo tipo di bistecchiera una soluzione pratica e versatile.
Non solo bistecche: cosa cucinare sulla bistecchiera

Anche se nasce per grigliare carne, la bistecchiera è uno strumento sorprendentemente versatile. Se ben scelta, può valorizzare una grande varietà di ingredienti.
Sulla ghisa, ad esempio, puoi tostare pane rustico da servire con olio e pomodori freschi, oppure grigliare frutta come pesche o ananas per un dessert semplice ma elegante. C’è chi la usa anche per frittate spesse, da iniziare sul fuoco e terminare in forno, sfruttando la resistenza al calore. Con la Cooking Stone puoi scaldare focacce, cuocere tofu, halloumi o spiedini di verdure senza che si attacchino. È utile anche per antipasti caldi o per rigenerare cibi già cotti, mantenendo consistenza e sapore.
Come pulire e mantenere la bistecchiera
La manutenzione varia in base al tipo di bistecchiera, ma in entrambi i casi è importante prendersene cura fin dal primo utilizzo. Se hai scelto una bistecchiera in ghisa, lavala con acqua calda, asciugala bene e ungila leggermente con olio vegetale. Scaldarla poi sul fornello o in forno aiuta a proteggerla e migliora la sua naturale antiaderenza. Dopo ogni uso, evita lavastoviglie e detergenti aggressivi: basta acqua calda, una spazzola morbida, un panno asciutto e un velo d’olio per prevenire la ruggine.
La Cooking Stone richiede meno attenzioni, ma anche qui conviene lavarla con acqua tiepida e una spugna non abrasiva prima del primo utilizzo. Alcuni modelli prevedono un leggero trattamento iniziale con olio, a seconda del rivestimento. Dopo ogni cottura, non raffreddarla sotto l’acqua fredda: gli sbalzi termici possono danneggiare la pietra o provocare microfratture.
Una manutenzione regolare, fatta di gesti semplici e costanti, garantisce lunga durata e prestazioni ottimali in cucina. Anche le pietre più resistenti possono creparsi internamente: meglio evitare bruschi sbalzi di temperatura.
E tu, che cosa preferisci usare tra ghisa e Cooking Stone?
Immagine in evidenza di: amenic181/shutterstock
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