Come si cucina con l’argilla? Un’antica tecnica da sperimentare

cucinare con l'argilla

Parlare dell’uso dell’argilla in cucina è un po’ come fare archeologia culinaria: è un lavoro che ti costringe a guardare la storia, a documentarti e a scoprire tecniche ancestrali che noi esseri umani portiamo con noi fin dall’alba dei tempi. La cottura con l’argilla è una pratica tanto antica quanto affascinante, che risponde a un’esigenza semplice e universale: cuocere il cibo proteggendo i sapori, trattenendo umidità e calore.

Ma qual è la sua storia? E come si usa l’argilla in cucina?

La storia della cottura con l’argilla

pentoloni di argilla per cotture di carne e verdure
Fred S. Pinheiro/shutterstock

L’uso dell’argilla in cucina ha origini antichissime, documentate in diverse culture del mondo. Già intorno a 20.000 anni fa, gli esseri umani avvolgevano carne e pesce in uno strato di argilla prima di cuocerli direttamente nella cenere o sotto la brace. Questa pratica permetteva di isolare il cibo dal fuoco diretto, evitando che si bruciasse e mantenendo morbidezza e sapore.

Nel corso dei secoli, diverse tradizioni culinarie hanno conservato e adattato questa tecnica con l’ausilio di involucri o recipienti di terracotta per cuocere alimenti in modo lento e uniforme. Dal Medio Oriente all’Asia, fino ad alcune regioni europee, la cottura in argilla si è affermata come un modo naturale e rispettoso per esaltare la qualità delle materie prime. Oggi, questa tecnica viene riscoperta in chiave contemporanea da chef che puntano su metodi autentici e sostenibili.

Ma quindi, come si cuoce, oggi, con l’argilla?

Come si cucina con l’argilla

spezzatino di carne con patate cotto nell'argilla
Lorena Samponi/shutterstock

La cottura può avvenire in vari modi, ma il principio di base resta sempre lo stesso: l’argilla avvolge o contiene il cibo e, riscaldandosi, crea una barriera protettiva e un ambiente umido che favorisce una cottura lenta e delicata.

Una delle pratiche più comuni è la cottura in crosta d’argilla. In questo caso, l’alimento, spesso una carne o un pesce, viene ricoperto da uno strato di argilla umida, modellata a mano. Durante la cottura, l’argilla si indurisce, proteggendo il cibo e mantenendo i succhi interni, che garantiscono una consistenza tenera e un sapore intenso. Solo alla fine del processo la crosta viene rotta. Questa tecnica, a differenza della famosa crosta di sale o di quella fatta col pane, non conferisce aromi ulteriori alla pietanza; ma esalta al meglio le caratteristiche degli ingredienti.

Un’alternativa interessante è l’uso di recipienti in terracotta cruda o sacchetti di argilla, che possono contenere verdure, legumi o cereali.

Curiosità e consigli tecnici

Premessa doverosa: non tutte le argille sono adatte a questo tipo di cottura al forno. È importante utilizzare argilla naturale, senza trattamenti chimici o additivi, specifica per uso alimentare. L’argilla da costruzione o decorativa può contenere sostanze tossiche che non devono mai entrare in contatto con il cibo.

La preparazione richiede attenzione: l’argilla va lavorata umida e modellata con cura, per evitare che si formino crepe durante la cottura. Anche temperatura e tempi devono essere controllati, per prevenire rotture dell’involucro o una cottura non uniforme.

Infine, ci vuole tanta pazienza e voglia di sperimentare. Ma il risultato è un piatto che conserva aromi e consistenze inalterate, oltre a offrire un’esperienza di cucina ancestrale, che rimanda a gesti antichi, tramandata per secoli fino ai nostri giorni.

Ma ora passiamo alla pratica: una ricetta perfetta per i neofiti della cottura con argilla, con protagoniste le verdure di stagione.

Ricetta: Verdure d’estate in crosta d’argilla al basilico limonato

verdure in argilla
Great Pics Worldwide/shutterstock

Ingredienti (per 2 persone)

  • 1 zucchina chiara
  • 1 piccola melanzana striata
  • 6 pomodorini datterini (ben sodi)
  • 1 cipolla rossa di Tropea
  • 4 foglie di bieta fresca o cavolo cappuccio
  • 6 foglie grandi di basilico
  • scorza di limone non trattato
  • pepe nero in grani
  • olio extravergine d’oliva
  • sale integrale
  • argilla naturale per uso alimentare (circa 1 kg)

Procedimento

  1. Taglia le verdure: la zucchina e la melanzana a fette spesse, la cipolla a spicchi, i pomodorini lasciali interi. Non serve pelare nulla.
  2. Sbollenta le foglie di bieta per pochi secondi in acqua salata, poi asciugale con delicatezza. Serviranno da involucro.
  3. Disponi le verdure sulle foglie, aggiungi il basilico spezzettato a mano, qualche grano di pepe, la scorza grattugiata di limone, un filo d’olio e poco sale. Chiudi tutto a fagotto, ripiegando bene le foglie.
  4. Lavora l’argilla con un po’ d’acqua finché diventa morbida e plastica. Stendila con le mani o un matterello tra due fogli di carta da forno, fino a ottenere una sfoglia di mezzo centimetro. Avvolgi il fagotto vegetale nell’argilla e sigilla bene.
  5. Inforna a 200 °C per 40 minuti. La crosta si indurirà e le verdure cuoceranno lentamente, trattenendo profumi e umidità.
  6. Fuori dal forno, rompi la crosta con un colpo secco. Il profumo di basilico e limone ti arriverà subito al naso.
  7. Servi le verdure calde o tiepide, irrorandole con un filo d’olio evo. Non hanno bisogno di altro.

E tu, hai mai provato a cuocere con l’argilla? 

 

Immagine in evidenza di: kostrez/shutterstock

 

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