Come si cucina con l’argilla? Un’antica tecnica da sperimentare

Parlare dell’uso dell’argilla in cucina è un po’ come fare archeologia culinaria: è un lavoro che ti costringe a guardare la storia, a documentarti e a scoprire tecniche ancestrali che noi esseri umani portiamo con noi fin dall’alba dei tempi. La cottura con l’argilla è una pratica tanto antica quanto affascinante, che risponde a un’esigenza semplice e universale: cuocere il cibo proteggendo i sapori, trattenendo umidità e calore.
Ma qual è la sua storia? E come si usa l’argilla in cucina?
La storia della cottura con l’argilla

L’uso dell’argilla in cucina ha origini antichissime, documentate in diverse culture del mondo. Già intorno a 20.000 anni fa, gli esseri umani avvolgevano carne e pesce in uno strato di argilla prima di cuocerli direttamente nella cenere o sotto la brace. Questa pratica permetteva di isolare il cibo dal fuoco diretto, evitando che si bruciasse e mantenendo morbidezza e sapore.
Nel corso dei secoli, diverse tradizioni culinarie hanno conservato e adattato questa tecnica con l’ausilio di involucri o recipienti di terracotta per cuocere alimenti in modo lento e uniforme. Dal Medio Oriente all’Asia, fino ad alcune regioni europee, la cottura in argilla si è affermata come un modo naturale e rispettoso per esaltare la qualità delle materie prime. Oggi, questa tecnica viene riscoperta in chiave contemporanea da chef che puntano su metodi autentici e sostenibili.
Ma quindi, come si cuoce, oggi, con l’argilla?
Come si cucina con l’argilla

La cottura può avvenire in vari modi, ma il principio di base resta sempre lo stesso: l’argilla avvolge o contiene il cibo e, riscaldandosi, crea una barriera protettiva e un ambiente umido che favorisce una cottura lenta e delicata.
Una delle pratiche più comuni è la cottura in crosta d’argilla. In questo caso, l’alimento, spesso una carne o un pesce, viene ricoperto da uno strato di argilla umida, modellata a mano. Durante la cottura, l’argilla si indurisce, proteggendo il cibo e mantenendo i succhi interni, che garantiscono una consistenza tenera e un sapore intenso. Solo alla fine del processo la crosta viene rotta. Questa tecnica, a differenza della famosa crosta di sale o di quella fatta col pane, non conferisce aromi ulteriori alla pietanza; ma esalta al meglio le caratteristiche degli ingredienti.
Un’alternativa interessante è l’uso di recipienti in terracotta cruda o sacchetti di argilla, che possono contenere verdure, legumi o cereali.
Curiosità e consigli tecnici
Premessa doverosa: non tutte le argille sono adatte a questo tipo di cottura al forno. È importante utilizzare argilla naturale, senza trattamenti chimici o additivi, specifica per uso alimentare. L’argilla da costruzione o decorativa può contenere sostanze tossiche che non devono mai entrare in contatto con il cibo.
La preparazione richiede attenzione: l’argilla va lavorata umida e modellata con cura, per evitare che si formino crepe durante la cottura. Anche temperatura e tempi devono essere controllati, per prevenire rotture dell’involucro o una cottura non uniforme.
Infine, ci vuole tanta pazienza e voglia di sperimentare. Ma il risultato è un piatto che conserva aromi e consistenze inalterate, oltre a offrire un’esperienza di cucina ancestrale, che rimanda a gesti antichi, tramandata per secoli fino ai nostri giorni.
Ma ora passiamo alla pratica: una ricetta perfetta per i neofiti della cottura con argilla, con protagoniste le verdure di stagione.
Ricetta: Verdure d’estate in crosta d’argilla al basilico limonato

Ingredienti (per 2 persone)
- 1 zucchina chiara
- 1 piccola melanzana striata
- 6 pomodorini datterini (ben sodi)
- 1 cipolla rossa di Tropea
- 4 foglie di bieta fresca o cavolo cappuccio
- 6 foglie grandi di basilico
- scorza di limone non trattato
- pepe nero in grani
- olio extravergine d’oliva
- sale integrale
- argilla naturale per uso alimentare (circa 1 kg)
Procedimento
- Taglia le verdure: la zucchina e la melanzana a fette spesse, la cipolla a spicchi, i pomodorini lasciali interi. Non serve pelare nulla.
- Sbollenta le foglie di bieta per pochi secondi in acqua salata, poi asciugale con delicatezza. Serviranno da involucro.
- Disponi le verdure sulle foglie, aggiungi il basilico spezzettato a mano, qualche grano di pepe, la scorza grattugiata di limone, un filo d’olio e poco sale. Chiudi tutto a fagotto, ripiegando bene le foglie.
- Lavora l’argilla con un po’ d’acqua finché diventa morbida e plastica. Stendila con le mani o un matterello tra due fogli di carta da forno, fino a ottenere una sfoglia di mezzo centimetro. Avvolgi il fagotto vegetale nell’argilla e sigilla bene.
- Inforna a 200 °C per 40 minuti. La crosta si indurirà e le verdure cuoceranno lentamente, trattenendo profumi e umidità.
- Fuori dal forno, rompi la crosta con un colpo secco. Il profumo di basilico e limone ti arriverà subito al naso.
- Servi le verdure calde o tiepide, irrorandole con un filo d’olio evo. Non hanno bisogno di altro.
E tu, hai mai provato a cuocere con l’argilla?
Immagine in evidenza di: kostrez/shutterstock
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